Come forse saprete, ieri, astronomicamente parlando, è stata una giornata davvero unica. In alcune aree degli Stati Uniti è stato possibile osservare un’eclissi totale di Sole, eclissi che ha lasciato al buio gli abitanti di quelle zone per alcuni minuti. Ma cos’è un’eclissi? E qual è il suo rapporto con la letteratura e il mondo moderno?
Andiamo con ordine.
Esistono due tipi di eclissi, quella lunare e quella solare. L’eclissi lunare si verifica quando la Terra si viene a trovare tra il Sole e la Luna. Questo tipo di eclissi si può verificare solo quando la Luna è piena, la Terra blocca la luce del Sole che normalmente verrebbe riflessa dal satellite. Un’eclissi del genere può essere totale o parziale, la prima avviene quando Sole e Luna sono agli estremi opposti del pianeta, mentre la seconda quando è solo una porzione lunare a venire oscurata dall’ombra della Terra.
Durante un’eclissi solare, quella a cui abbiamo assistito ieri (chi dal vivo, chi tramite la diretta Facebook della NASA), la Luna si ritrova fra il Sole e la Terra, gettando la propria ombra sul pianeta. In questo caso esistono tre tipi di eclissi. Quella totale prevede che Terra, Luna e Sole siano allineati ed è visibile soltanto in certe aree (quelle che sono al centro del cono d’ombra della Luna nel momento in cui viene proiettato sulla Terra). Nell’eclissi parziale non vi è allineamento dei tre corpi celesti, mentre in quella anulare la Luna si trova nel punto più lontano dalla Terra (pertanto non blocca completamente la vista del Sole).
Sin dall’antichità (e si parla di molto tempo addietro, visto che abbiamo già testimonianza, più o meno scientificamente affidabile, di un’eclissi solare ne L’Epopea di Gilgamesh) intorno alle eclissi circolano uno sproposito di falsi miti e dicerie, e uso il presente perché molte di queste superstizioni esistono tuttora. Tra le tante, le eclissi sarebbero responsabili di produrre una radiazione in grado non soltanto di danneggiare il cibo preparato durante l’evento ma anche la salute degli individui e, ovviamente, dei pargoli nel grembo materno. Naturalmente non c’è nulla di vero in tutto questo, ma molte persone sono disposte allegramente a crederci. Così come non c’è nulla di vero nel mito secondo il quale le eclissi sarebbero messaggeri di qualcosa di terribile, che starebbe per accadere. Non segnano un anno di cattiva salute, non annunciano nessuna svolta particolare o eventi celesti straordinari.
Credenze di questo tipo hanno radici molto profonde nel tempo. Anche nella letteratura. Come testimonia la descrizione di un simile evento tratteggiata da Milton nel suo Paradiso perduto (1667):
As when the Sun, new risen,
Looks through the horizontal misty air,
Shorn of his beams, or from behind the Moon,
In dim eclipse, disastrous twilight sheds
On half the nations and with fear of change
Perplexes monarchs
Già prima di Milton le eclissi erano foriere di sventure e disgrazie di varia natura, già nell’Odissea di Omero e, successivamente, nel Re Lear di Shakespeare vengono descritte con minuzia di particolari.
Ritroviamo un’eclissi di sole totale anche nel libro di Mark Twain, Uno yankee alla corte di re Artù. Il romanzo, del 1889, vede Hank Morgan alle prese con i viaggi nel tempo, costretto, per salvare la propria vita, a ricorrere alle proprie conoscenze in campo astronomico (lasciamo all’immaginazione il risultato).
Per arrivare a tempi più recenti possiamo citare due capolavori di Stephen King, Dolores Claiborne e Il gioco di Gerald. In entrambi i libri l’eclissi è la stessa, quella del 1963, eclissi usata come escamotage per coprire un omicidio, nel primo caso, e come scenario di un evento traumatico nel secondo.
Gli esempi potrebbero continuare all’infinito, testimonianza di un interesse scientifico da parte del mondo letterario che continua a resistere strenuamente ancora ai giorni nostri. Testimonianza che i due campi sono meno lontani di quanto possa sembrare. Fatto sta che eventi del genere hanno sempre suscitato e sempre susciteranno un fascino insopprimibile nella mente umana.
-Davide