Galateo del Salone Internazionale del Libro di Torino: guida pratica alla XXXII edizione

Ormai manca pochissimo, la XXXII edizione del Salone Internazionale del libro di Torino sta per aprire i battenti. Con un programma ricchissimo di eventi che coinvolgeranno il Lingotto e tutta la città (non bisogna infatti dimenticare il SaloneOff), c’è bisogno di spolverare le regole della convivenza civile per riuscire ad arrivare preparati al Salone e a sopravvivergli.

Quando ci si inizia a preparare per il Salone?

Bella domanda. Noi solitamente cominciamo dal giorno successivo alla data di chiusura dell’edizione precedente. Per esempio, lo scorso anno il Salone si è concluso il 14 maggio… noi il 15 già eravamo pronti per l’edizione successiva. Mettendo da parte gli estremismi, perché i casi come il nostro sono pochi, si potrebbe iniziare intorno a gennaio: si possono seguire attentamente le pagine social del Salone per scoprire quando e dove sarà la prima conferenza stampa, nella quale solitamente non viene detto molto riguardo ai nomi di autori ed eventi, ma offre una panoramica generale della fiera: tema, location, modalità di esposizione degli stand, cambiamenti nella disposizione dei padiglioni, partnership importanti (come quella con HBO, Netflix e tante altre).

Da lì, comincia il vero Salone. A un mese circa  di solito c’è LA conferenza, quella in cui vengono mostrati il programma del Salone e del SaloneOFF, dove si sentono i primi nomi di autori che animeranno con le loro parole, scritte o meno, i cinque padiglioni del Lingotto Fiere (sì, incluso il quarto, se lo riuscite a trovare). Una volta che il programma è disponibile, bisogna buttarsi nella mischia.

Cosa c’è nel programma? Come mi organizzo?

Per rispondere alla prima domanda: l’anima del Salone. Ogni anno centinaia di eventi animano gli spazi del Lingotto. Ogni anno un lettore sa che per vivere al meglio il Salone dovrà analizzare con abilità certosina le pagine del programma, presenti sul sito, per organizzare al meglio i propri e riuscire ad andare anche a pranzo tra una presentazione e l’altra.

Il nostro m.o. è il seguente: uscito il programma analizziamo individualmente tutti gli eventi, segniamo su un foglio word quelli ai quali vorremmo partecipare, senza tener conto l’uno del programma dell’altro. Poi, seduti a un tavolo confrontiamo le scalette. Cerchiamo sempre un giusto compromesso, per non lasciare nessuno a bocca asciutta. Calcolate che ogni evento come minimo dura un’ora/cinquanta minuti ai quali poi vanno aggiunti l’inevitabile ritardo tra un evento e l’altro e il tempo da passare in coda.

Sì, perché c’è da fare la fila, dobbiamo farcene una ragione. Fare la fila è parte dell’esperienza del Salone: nell’attesa potete leggere qualche pagina di uno dei libri che avete comprato da questo o quell’editore, potete ricontrollare la vostra tabella di marcia, potete andare in bagno e lasciare qualcuno che vi tenga il posto, oppure potete mangiare e recuperare il tempo che magari avete perso nel viavai generale.

Considerando tutte queste variabili insieme, esce fuori il programma definitivo.

Ma sono obbligato/a a seguire gli eventi? Non posso semplicemente fare una passeggiata?

No, ovvio che no. Ma la parte più bella del Salone non è tanto fare la vasca con gli amici dal padiglione uno al tre, per poi farsi una pioggia di selfie davanti alla torre dei libri. Per quello basta andare alla libreria sotto casa (torre esclusa, ovviamente). Il bello del Salone è ascoltare autori vicini e lontani che per cinque giorni animano gli ex spazi industriali con le loro parole, i loro pensieri. È bello sentire testimonianze lontane, nel tempo e nello spazio. È bello parlare con un editore che ci sta a cuore e fargli capire che quello che fa con i suoi libri ci fa impazzire. La fiera, anche se chiamarla così è riduttivo, è una cassa di risonanza per i libri, la cultura e la comunità che ruota intorno al libro, non uno specchio per il proprio ego. È ovvio che non c’è niente di male nel farsi i selfie, anzi. Ma almeno evitate di creare capannelli rumorosi in corrispondenza di sale e potenzialmente  disturbare un incontro.

Va bene va bene, ma ci sono gli sconti? E soprattutto, perché dovrei pagare un biglietto per entrare, se dentro poi i libri devo comprarli?

Gli sconti. Un’antica leggenda sabauda racconta di sconti pazzi che avvengono l’ultimo giorno del Salone, più precisamente nelle ultime ore del Salone. Sarà vero? Chi lo sa. La questione degli sconti è complessa, ogni editore sceglie a modo suo. C’è chi fa il 15% di sconto, chi fa ‘prendi 3 quello che costa meno non lo paghi/lo paghi la metà’ o chi fa il ‘compri 1 paghi 4’. Per quanto riguarda la seconda parte: c’è un biglietto d’ingresso perché per far sì che il Salone stia in piedi e continui ad essere la fiera d’editoria più importante d’Italia e la seconda per importanza in Europa non bastano i bei programmi. Il modo più semplice per aiutare il Salone è partecipare, parlandone e diffondendo il verbo in lungo e in largo.

Ok, Sono riuscito/a ad ottenere l’accredito come blogger/stampa/professionale. Cosa devo fare?

Prima di tutto, stai calmo/a. Se hai ottenuto l’accredito, devi presentarti al desk per gli accrediti per poter ritirare il pass. Se possibile, vai il giorno prima, così da saltare la fila la mattina del giovedì e aiutare l’organizzazione a smaltire tutte le richieste. Quest’anno ci sono due punti d’ingresso diversi, quello classico al Lingotto e quello all’Oval. Ti conviene controllare sul sito del Salone qual è il più comodo e pratico.

Ma ora che ho il pass, posso fare quello che mi pare? Posso saltare la fila? Posso ignorare la plebe che il pass non ce l’ha?

NO. Come ti sentiresti se la gente si comportasse allo stesso modo con te? Prima di tutto il pass non ti rende migliore o di un grado superiore agli altri. Messa in chiaro questa cosa, è ovvio che da “grandi” poteri derivano grandi responsabilità. Magari per qualche evento si può fare, ma di solito quelli sono per le persone che contano sul serio, giornalisti e altri professionisti. Non sono per chi ha il vizio di fotografare libri con l’avambraccio stile prelievo, o per chi recensisce libri con paragrafi striminziti su Instagram.

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Di cosa parliamo quando parliamo di code e di fila.

A che ora apre il Salone? A che ora devo andare?

Il Salone solitamente apre i cancelli alle 10 di mattina. Questo significa che per evitare i grossi flussi l’ideale sarebbe essere ai cancelli già dalle 9. Pronti per i controlli di sicurezza e per entrare in tempo. Se vi sembra che ci mettano troppo a controllare le borse, meglio così, non si è mai troppo sicuri. All’interno del Lingotto non si possono portare coltelli, deodoranti spray, borracce, thermos. Controllate sul sito del Salone, ci dovrebbe essere una lista di cose che non si possono portare. Evitate di portare il vino o il vostro frullatore, come è accaduto lo scorso anno.

Perfetto. Ma dove mangio? Dove vado al bagno?

Oh, parliamo di cose serie. Noi, da bravi ossessivi compulsivi quali siamo portiamo il pranzo al sacco tutti i giorni, nel dettaglio, due panini, una bottiglietta d’acqua, uno snack dolce e uno salato per riprendersi a metà mattinata e a metà pomeriggio e, soprattutto, delle gomme da masticare. Se proprio non volete portare il pranzo al sacco, potrete sempre comprare qualcosa dentro al Lingotto. I prezzi non sono proprio accessibili, noi vi abbiamo avvertito. Per il bagno invece, ogni padiglione ha i suoi bagni. Fino allo scorso anno, vi avremmo consigliato di andare nei bagni del padiglione 5, quello in cui c’era il BookStock Village. Ora però ci sono tante novità. Anche nel settore evacuazione corporea.

Mi conviene portare uno zaino, una borsa di tela o andare a mani vuote?

Il mezzo più efficace è uno zaino con lo stretto necessario, così da essere più liberi nelle corse da un evento all’altro. L’ultimo giorno però, il più tranquillo, è consigliabile una tote-bag.

C’è la possibilità di avere una mappa? Se non sono riuscito a controllare il programma in anticipo, posso farlo una volta in fiera?

Certo! Ogni anno al Salone vengono distribuiti programmi e mappe dell’intera fiera, così da potersi gestire e orientare al meglio. Ci sono centinaia di ragazzi volontari pronti ad aiutarvi in qualsiasi cosa. Siate pazienti con loro, stanno lavorando per rendere la vostra esperienza la migliore possibile!

Oh che figata, c’è Tal dei Tali, vincitore del Premio Sgurgola d’Oro! Posso fermarlo per farmi una foto con lui?

Allora, a questo non possiamo rispondere con un assoluto, ogni persona è fatta a modo suo. Possiamo dirti però che se determinata persona si trova al Salone è perché terrà un evento. La soluzione più logica e civile quindi è partecipare a suddetto evento e aspettare il momento del firmacopie, che si tiene solitamente subito dopo l’evento. Quindi armati di santa pazienza e, dopo aver fatto la fila per assistere all’evento, prendi coraggio e aspetta il tuo turno in fila prima di chiedere un selfie e l’autografo. Se lo incontri mentre sta mangiando, ti preghiamo di lasciarlo in pace, sta cercando di riposare anche lui.

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Più di 10mila mq di spazio espositivo da esplorare. Non ti annoierai mai!

Capito capito. E se per caso non dovessi riuscire a prendere posto a un evento? Posso provare a saltare la fila? E se vedo qualcuno che la salta, posso urlargli addosso?

A volte capita che non si riesca a entrare a un evento. Spesso perché la persona che tiene la presentazione è uno di quei nomi che richiamano anche la zia del salumiere del paese di tua nonna (Corrado Augias & Roberto Saviano docet). In questo caso, bisogna far fila qualche ora prima. Chiedi ai volontari, per ogni dubbio. Se per disgrazia non riesci a entrare, non disperare. Hai più di 10mila mq dedicati ai libri da esplorare. Puoi chiacchierare con i librai, con gli editori, fare un giro negli stand dedicati alle regioni italiane, oppure andare a vedere qualche titolo scontato al Libraccio. Non ti annoierai mai. Per quanto riguarda la questione delle file, vi preghiamo, non saltatele mai. Se uno comincia a tagliare la fila, dà l’esempio al prossimo, in un circolo vizioso senza fine. Se vedete qualcuno che lo fa, fateglielo notare e parlate con i volontari che controllano la fila. E, sempre per favore, non urlate, che di caos ce n’è già tanto.

Sono un/a bookblogger/bookstagrammer, posso provare a farmi regalare qualche titolo? A chi devo chiedere?

Tasto dolente. Ci è capitato durante le peregrinazioni al Salone (e non solo) di assistere a scene quanto meno esilaranti: bookblogger che si fiondano sullo stand di una casa editrice per far capire a chi lo gestisce chi sono e cosa fanno, nella speranza di ottenere un libro gratis, anche se questa casa editrice pubblica cose che loro nemmeno leggono. Ebbene, cercate di non fare l’elemosina, non siamo fuori dal tempio. Se un editore vuole omaggiarvi di una copia non c’è niente di male, ma non pretendete nulla. L’erba voglio non cresce nemmeno nel giardino del re, ricordatevelo.

Prima parlavate di un SaloneOFF: cos’è?

Il SaloneOFF è una serie di eventi che ha luogo nella città di Torino in luoghi chiave per la cultura (musei, librerie, biblioteche, locali, piazze, palloni aerostatici, pseudo sottomarini, planetari, cimiteri e chi più ne ha più ne metta). Il SaloneOFF inizia alle ore 18 e continua per tutti i giorni del Salone. Anche questi eventi sono consultabili sul programma online. In questo caso controllate anche quanto ci si mette a spostarsi, mai lasciare niente al caso.

Vi sentiamo già, tutti quanti a dire:

Si ma c’è troppa gente/c’è troppo caos/ c’è troppo caldo/ c’è troppo freddo/ c’è troppa fila/ mi fanno male i piedi/ sono stanco/a dopo cinque giorni.

È il Salone, bellezza!


Questa era la nostra guida quasi esaustiva e semi seria per vivere un Salone migliore. Speriamo di vedervi in tanti tra i corridoi del Lingotto, intenti a leggere e ad annusare le milioni di pagine che saranno disposte sugli scaffali degli stand. Il Salone è soprattutto il luogo in cui l’amore per il libro e la cultura si riescono a toccare, dove si percepisce un senso di comunità che va oltre l’essere di Torino, italiani o europei. Il Salone è il luogo in cui ci si sente per la prima volta umani, quindi non roviniamolo, e godiamocelo tutti. Ci si vede giovedì 9!

-Marco & Davide

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5 pensieri su “Galateo del Salone Internazionale del Libro di Torino: guida pratica alla XXXII edizione

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