#SalTo19: un bilancio tra frammenti e ricordi di cinque giorni speciali

Il Salone Internazionale del Libro di Torino è terminato, anche quest’anno. Il significato del Salone per noi va al di là della semplice occasione di fare un giro nella più grande libreria d’Italia. Al di là del nostro amore per i libri, il Salone è un simbolo, quella cosa che aspettiamo con trepidazione tutto l’anno, in un crescendo di attesa e speranze per quell’esperienza che ogni anno ci fa emozionare come nient’altro è in grado di farci emozionare. Per questo siamo rimasti sconvolti dalle più recenti polemiche e dal tentativo di boicottare uno dei pochi luoghi di cultura e dibattito seri che rimangono nel nostro paese. Ma il Salone non si è fermato e non si fermerà. Mentre ringraziamo e diamo tutto il nostro supporto al Direttore Nicola Lagioia, che ha saputo costruire insieme a tutto il team del Salone le tre edizioni che più ci sono rimaste nel cuore, iniziamo già il conto alla rovescia per il 2020.

32mo Salone Internazionale del Libro di Torino

L’edizione di quest’anno ha saputo di nuovo superarsi. Al momento si contano circa 148.000 visitatori, un 3% in più rispetto all’anno scorso, senza contare le scuole e gli ingressi multipli. E in più ci sono anche i visitatori del Salone OFF, 20.000, che sicuramente cresceranno ancora (la rassegna dura fino a domenica prossima). Ogni anno il Salone deve affrontare incertezze e attacchi ma ogni volta riesce a reinventarsi e a perfezionarsi. Ci sono elementi da migliorare? Ovviamente, e non sono pochi. Ma l’affetto, la passione e la cura di chi lavora dietro questo evento sono palpabili e la comunità del Salone –non il pubblico, come lo stesso Lagioia ci tiene a sottolineare– è e sarà sempre al fianco della manifestazione. Magari saremo più silenziosi di chi grida alle polemiche ma le nostre azioni e la nostra presenza sono salde e inattaccabili.

Come ogni anno abbiamo avuto il piacere di incontrare vecchi compagni e di stringere nuove, bellissime amicizie. È difficile citare tutti, ma sappiate che un ringraziamento va a ognuno di voi, fate parte del lato bello del Salone e dell’editoria. Vorremmo lanciare un saluto a quelle realtà sane dell’editoria con cui più che una collaborazione abbiamo stretto un’affettuosa amicizia. Perciò grazie ai ragazzi di Eris Edizioni, a CasaSirio, a Il Saggiatore (Denise, anche se non siamo riusciti a incrociarci ti ringraziamo), a Las Vegas Edizioni che si è presentata al Salone con una nuova veste grafica, accattivante come il loro catalogo,  a Sur, a Bompiani, a NNE, a Exòrma, a Nutrimenti, ma anche a Fazi e MondadoriSono tutte realtà fantastiche, da seguire da vicino.

E abbiamo anche fatto delle nuove e radiose conoscenze. I ragazzi di effequ, Hacca Edizioni, Gorilla Sapiens, Il Palindromo. Non perdiamoci di vista!

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Poi, come non ringraziare alcune presenze speciali che, con qualche intermittenza dovuta a impegni lavorativi, sono state al nostro fianco. Alessandra, che ha portato in anteprima il suo romanzo, Torino città di carta, edito da Il Palindromo. Grazie di essere stata al nostro fianco, tra code e pause alla lounge della Fondazione del Circolo dei Lettori (che ringraziamo anche per i caffè che ci hanno tenuto attivi). Danilo, che come una trottola ha intervistato un bel po’ di autori e ci ha permesso di fare nuove importanti conoscenze. Ma anche Leonardo, il primo scrittore con cui abbiamo stretto da vicino una bella amicizia, e tutti i bookstagrammer e le persone del settore con cui abbiamo condiviso file o anche solo qualche selfie. Grazie a tutti quanti, se abbiamo dimenticato qualcuno è solo perché siamo ancora in stato comatoso, perdonateci.

Con un invito a lasciare che il Salone faccia battere anche il vostro cuore, segniamo sul calendario le date della prossima edizione, che sarà dal 13 al 18 maggio 2020, e iniziamo a contare i giorni che mancano. Nella speranza che quello che si prova al Salone possa accompagnarci tutti i giorni.

-Marco & Davide

Tutte le foto sono di ©SaloneInternazionaledelLibrodiTorino

5 pensieri su “#SalTo19: un bilancio tra frammenti e ricordi di cinque giorni speciali

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